giovedì 26 luglio 2012

Lavoro: sempre o la borsa o la vita?


Piombo nelle urine degli abitanti di Taranto (Peacelink)

Donne per Taranto (comunicato)

Ilva sequestrata: Disastro ambientale
Taranto paralizzata da 8000 lavoratori (Il Fatto)

La storia dell'impianto (Rainews)

8 commenti:

  1. Sono ovviamente d'accordo. Allora bisogna imparare velocemente a fare benissimo cose che gli altri non fanno, altrimenti il lavoro, su cui è fondata la Repubblica, scompare come un fiume carsico. Perché nel Pianeta si lavora in posti e in modi molto peggiori dell'ILVA di Taranto; e non ci sono minestre gratis in giro.

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  2. qui ce sarebbe bisogno di qualcuno capace di moltiplicare peni e pesci

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  3. Paolo, è vero, ci sono i cinesi, gli indiani, gli africani che lavorano per due lire in condizioni molto disagiate.. ma qui si tratta di diritto alla salute.. perché dovrei crescere figli sapendo che hanno più probabilità di altri di ammalarsi di tumore?? possibile sia questo il senso delle parole 'benessere', 'progresso' ecc.? io non credo
    ciao

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  4. Nel processo di globalizzazione,ho idea che l'Italia stia diventando sempre più simile ai paesi dove si potrà investire a basso costo ed avere moltissimi guadagni,c'è solo un particolare che frena,ovvero la fortissima pressione fiscale,ci sono molti parassiti da ungere...

    Ciao Gio

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  5. Nessun lavoro vale la propria salute.

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  6. ...viene prima il denaro o la salute?

    In base agli attuali parametri, viene prima il denaro mentre l'essere umano è solo uno strumento atto a moltiplicare il dividendo di pochi. Ovviamente il moltiplicatore è sacrificabile e spendibile.

    Camosciobianco

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  7. Questo dell'Ilva è un caso difficile da tenere a livelli di umana sanità e umana necessità di lavorare. Mi dispiacerebbe se tanto casino fosse un modo per danneggiare Vendola (tutto è possibile) ma sono mezza dottoressa, Giò e so cosa combinano le polveri sottili. ti abbraccio, non mi riesce di commentare il tuo nuovo post. Me sa che sò 'mbranata! Ti adoro.

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