lunedì 3 dicembre 2012

E' troppo tardi per essere pessimisti

A Doha (Qatar) dal 26 novembre e fino al 7 dicembre è in corso la XVIII Conferenza delle Nazioni Unite sui Mutamenti climatici, alla presenza di circa 17.000 delegati di quasi 200 Paesi e organismi internazionali: per due settimane si discute degli eventuali progressi registrati nella riduzione delle emissioni di gas-serra e dell'adempimento o meno degli impegni assunti a suo tempo dai singoli governi.
Eventi come la super tempesta Sandy, che meno di un mese fa ha devastato gli Stati Uniti nord-orientali, ma tanti altri che ormai non lasciano indenne alcun paese, a detta degli esperti rischiano di diventare ordinari se gli sforzi per preservare il clima non sortiranno successo.

Dunque 17 conferenze mondiali e la situazione che non dà segni di miglioramento, anzi.. La tentazione di abbandonarsi alla sfiducia è notevole, ma 'è troppo tardi per essere pessimisti' dice appunto Yann Arthus-Bertrand, fotografo, giornalista e ambientalista francese. Ciò che importa è salvare quel resta.
Bertrand è anche autore del film-documentario "Home" (2009) che ripercorre attraverso immagini spettacolari la vita del nostro pianeta, dalle alghe monocellulari alle prime testimonianze di vita e approfondisce alcune tematiche riguardanti le attività dell’uomo e gli effetti che queste stesse attività producono sull’ecosistema.
"Viviamo un periodo determinante. Gli scienziati ci dicono che abbiamo ancora 10 anni per cambiare i nostri stili di vita, per evitare di esaurire le risorse naturali e impedire un'evoluzione catastrofica del clima della Terra. Occorre che ciascuno partecipi allo sforzo collettivo. 'Home' è stato concepito come messaggio di mobilitazione ed è libero (..) 'Home' non ha alcuna ambizione commerciale. Condividetelo e agite."Qui sotto il trailer; su YouTube si trova tutto il film.

 (segue)

9 commenti:

  1. io purtroppo sono pessimista, di congressi come questo ne hanno già fatti parecchi, ma sempre tutti senza esiti convincenti, troppi interessi in ballo, e il pianeta sta morendo...
    vedi mai che i Maya c'azzeccassero..

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  2. Sottoscrivo il messaggio di Home,e chissà se davvero siamo in tempo,determinare un nuovo modello di sviluppo per l'occidente e soprattutto per le economie emergenti a me pare quasi impossibile.

    Non ho idea se la nostra presenza sul pianeta scomparirà,sicuramente con i decenni e i secoli che seguiranno ci sarà una forte riduzione di presenze.

    6-7 miliardi e con le previsioni di diventare a doppia cifra,non sarà sostenibile.

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  3. Il cambiamento deve partire da noi... dalla base... se cambiamo le nostre abitudini, anche i grandi dovranno adeguarsi...

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  4. in questi posti si chiacchiera molto e si fanno poche cose

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  5. Gli scienziati non dovrebbero dire "abbiamo ancora dieci anni per cambiare stile di vita", diavolo, serve un messaggio che renda l'urgenza alla popolazione mondiale di procrastinatori.

    io se ho una settimana per pare qualcosa mi riduco sempre all'ultimo giorno, figurati se mi dicessero che ho 10 anni di tempo.
    :)

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  6. bisognerebbe guardare avanti.. cosa impossibile, del resto, per chi non sa guardare..

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  7. Ma via, chi glielo spiega a tre miliardi di uomini che cominciano ora ad avere il water e l'acqua calda che sono arrivati tardi? I ricchi degli ultimi trecento anni verranno spernacchiati e il Pianeta cambiato.
    Badate, non distrutto, cambiato. Del resto, questo è un Pianeta Vivente, che cambia anche da sé. E noi? Qualcuno mi spieghi cosa abbiamo fatto per meritarci la sopravvivenza...

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  8. John
    sto guardando Bertrand su Rai 5....... pezzi isole che crollano...

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