di Marco Revelli (su il Manifesto del 17/8/2013)
Un paese che prende anche solo lontanamente in considerazione l'idea che si debba «garantire l'agibilità politica» a un condannato in via definitiva per una «ciclopica frode fiscale» ai danni dello stato, è un paese che vale poco. Un mondo politico che, fin dai suoi massimi vertici, esprime comprensione per una tale esigenza, è un mondo che ha smarrito il senso del confine tra normalità e indecenza. O che ha fatto dell'indecenza la condizione della normalità. Un sistema dell'informazione che, salvo poche eccezioni, registra compiacente tutto ciò senza un unanime moto di ripulsa anzi mettendoci del suo (si leggano gli editoriali del Corriere della sera), è un sistema che ha smarrito la propria elementare funzione di controllo democratico (e anche il senso della dignità professionale).
L'Italia si avvia ad affrontare un passaggio per molti versi drammatico della propria crisi economica e sociale logorata e paralizzata da una crisi morale senza precedenti. L'autunno presenterà conti salati: una disoccupazione che, nonostante la ripresina nord-europea, continuerà a peggiorare (con gli ammortizzatori sociali da rifinanziare). Una fragilità del sistema bancario che continua a strozzare il credito alle imprese e neutralizza anche i limitati vantaggi del tardivo e parzialissimo pagamento della montagna di miliardi dovuti dallo stato (che andranno nella stragrande maggioranza a ripianare i debiti contratti nel frattempo per sopravvivere). L'incombente aumento dell'Iva, che non ha ancora trovato voci alternative di copertura. La necessità di reperire entro l'inizio del prossimo anno i 50 miliardi di euro della prima delle venti rate imposte dal famigerato fiscal compact, vera e propria macina al collo di un paese che stenta a restare a galla. Un livello delle remunerazioni nei settori pubblico e privato bloccato da anni, su cifre ormai ai limiti inferiori della graduatoria Ocse. (segue)
L'Italia si avvia ad affrontare un passaggio per molti versi drammatico della propria crisi economica e sociale logorata e paralizzata da una crisi morale senza precedenti. L'autunno presenterà conti salati: una disoccupazione che, nonostante la ripresina nord-europea, continuerà a peggiorare (con gli ammortizzatori sociali da rifinanziare). Una fragilità del sistema bancario che continua a strozzare il credito alle imprese e neutralizza anche i limitati vantaggi del tardivo e parzialissimo pagamento della montagna di miliardi dovuti dallo stato (che andranno nella stragrande maggioranza a ripianare i debiti contratti nel frattempo per sopravvivere). L'incombente aumento dell'Iva, che non ha ancora trovato voci alternative di copertura. La necessità di reperire entro l'inizio del prossimo anno i 50 miliardi di euro della prima delle venti rate imposte dal famigerato fiscal compact, vera e propria macina al collo di un paese che stenta a restare a galla. Un livello delle remunerazioni nei settori pubblico e privato bloccato da anni, su cifre ormai ai limiti inferiori della graduatoria Ocse. (segue)
Marco Revelli, una delle firme che mi fanno comprare ogni tanto il manifesto (un anno fa ero abbonato, e questa la dice lunga sulla crisi, anche dentro di noi ... discorso lungo).
RispondiEliminameno male (per lui) che si è limitato a dire che si tratta di un paese da poco
RispondiEliminaaltri se non vado errato per aver parlato di nazioni e poi averle avvicinate alla parola merda si sono beccati una severa rampogna dagli addetti ai controlli
perchè le parole, anche se nun riempiono la panza, hanno pur sempre il loro peso
senza l'agibilità politica dell'ex cavaliere il governo letta ha i minuti contati... questa è la situazione italiota
RispondiEliminaPaese Italia da Poco presa in ostaggio da un Uomo da nulla. "non me ne vado". RIVOLUZIONE in piazza
RispondiEliminaguarda cosa succede al giudice Imposimato
RispondiEliminahttps://www.facebook.com/GianfrancoBelletti
... da circa 20 anni c'è un italiano che tiene in ostaggio un paese intero: l'Italia. Perché stupirsene ora, quando in questi anni ha dimostrato a più riprese le sue indubbie capacità (negative) di plasmare la realtà a suo piacimento?
RispondiEliminaL'uomo rimane pericoloso perché i suoi avversari in questi anni hanno trovato più conveniente (per loro, non per noi come vogliono farci credere)scendere a patti con lui anziché tenere la schiena dritta.
Non siamo nella materia organica, siamo oltre la putrefazione. Siamo alla fase finale della decomposizione ...
Camosciobianco
Mi sono letto l'articolo; ahimè, appartiene alla vasta letteratura di sinistra marxista, del tipo: ma perché, se abbiamo così evidentemente ragione, gli elettori non ci votano? Semplice: perché gli uomini, tutti, anche i rivoluzionari e i preti, sono cattivi. Ma vi pare che un uomo semplice se la intenda meglio con Berlinguer che con Berlusconi. Ecco perché la Provvidenza ha inventato i democristiani di sinistra ( tipo Renzi e Letta ) Essendo cattolici, sanno benissimo che gli uomini sono cattivi e operano di conseguenza. Non è un caso se il cattolico adulto Prodi ha vinto due volte le elezioni contro Berlusconi. Farò un post su questo.
RispondiEliminaHo letto qualcosa del Tuo blog e mi trovi perfettamente d'accordo sui contenuti politici!!!
RispondiEliminaCiaoooooooo
Angela
è con viva e vibrante commozione, ma anche soddisfazione che raggolco i frutti di questa grande concertazione che sintetizza la volontà di un bobbolo unito e convinto delle proprie convinzioni
RispondiEliminaL'8 settembre Landini e Rodotà. Per fare cosa? Avevo sperato tanto in Landini candidato Presidente del Consiglio, ma pare non ne voglia sapere. Rodotà ormai... Sarà una bella giornata di riflessioni condivisibili, ma non ci sarà modo di quagliare. E il prc vorrà metterci il cappello come alle ultime elezioni. Sono così stanca...
RispondiEliminaNon credo che esista altro Paese nel quale un politico condannato per evasione fiscale (quindi un ladro che ha rubato alla comunità) si permetterebbe di apparire ancora sulla scena pubblica, tale sarebbe la reazione dell'opinione pubblica.
RispondiEliminaQua non solo lo fa, ma ricatta il governo, detta le regole, minaccia, pretende la disapplicazione di una sentenza passata in giudicato.
Siamo davvero alla caduta degli dei, con la compiacenza di una buona parte del PD che lo ha sempre sostenuto, nonostante a parole si dica il contrario.
un grazie a tutti per i commenti: sul fatto che B. stia ricattando il paese mi pare che siamo tutti d'accordo, infatti non ho scritto in questi giorni non perché non ci fossi ma per tenere a freno la rabbia che montava!..
RispondiElimina8 settembre: se ci arriviamo e se non cade il governo prima!!
un saluto collettivo, vengo da voi per i saluti individuali