martedì 19 novembre 2013

Cara Sardegna


Siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi, romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi.
Siamo le ginestre d'oro giallo che spiovono sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese.
Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo, lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto.
Siamo il regno ininterrotto del lentisco, delle onde che ruscellano i graniti antichi, della rosa canina, del vento, dell'immensità del mare.
Siamo una terra antica di lunghi silenzi, di orizzonti ampi e puri, di piante fosche,

di montagne bruciate dal sole e dalla vendetta.
Noi siamo sardi.

[Grazia Deledda]    

 

7 commenti:

  1. Io piango solo per i terremoti, le trombe d'aria e tutti gli altri eventi imprevedibili.
    Per le inondazioni, visto che da anni ormai il bobbolo è costretto ad edificare solo dove lo stabiliscono i suoi caporioni, allora andrei alla ricerca di tutti coloro responsabili per aver rilasciato licenze edilizie su terreni comprati a poco prezzo, proprio perchè sotto il livello del mare o lungo il tracciato di fiumi in secca o sotto le ciminiere delle acciaierie o sopra tonnellate di scorie radioattive e poi rivenduti a carissimo prezzo dopo che gli amici degli amici nel piano regolatore li avevano trasformati in edificabili.
    Se ti può esser di conforto, tutta casalpalocco si trova 4 metri al disotto del livello del mare, era una zona malarica con zanzare come aironi, i terreni acquistati a 2 soldi poi furono trasformati in edificabili, tanto poi i media spiegheranno al bobbolo che certe piogge abbondanti si verificano una volta ogni mille anni.
    Io non sarei molto tenero con chi organizza simili banchetti sulla pelle del nostro amato ma purtroppo immaginifico bobbolo.
    Forse sarebbe meglio azzerare tutta la legge e lasciare libertà al cittadino di edificare dove crede opportuno, non per niente gli antichi paesi medievali son tutti ancora lì

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  2. non è tempo solo di piangere . è tempo di rabbia

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  3. Senza la Sardegna, non avremo avuto Gramsci, anche per questo adoro questa regione italiana.

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  4. Frà, la densità di popolazione del medioevo era molto più bassa di quella odierna, ma principalmente la gente di allora poteva essere difesa da un'ecosistema che permetteva anche di vivere senza un grande pericoloso al di sotto del livello del mare. Questa tragedia è dovuta, non per effetti della natura, ma unicamente perché questo sistema corrotto permette di distruggere di continuo boschi e foreste per permettere, a uomini come il delinquente di poter edificare e creare profitto. La difesa del cittadino non può in questo nuovo secolo basarsi su spese di svariati miliardi per acquistare cacciabombardieri, ma la vera difesa dev'essere rivolta esclusivamente sul territorio. La spesa complessiva dovrebbe raggiungere i 40 miliardi, una miseria se si dovesse pensare che la metà vengono spesi per poco più di cento aerei della morte....la rabbia non è sufficiente, adesso bisognerebbe entrare in azione tutti, perché i pochi che lo fanno non sono sufficienti per smuovere questo cancro.

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  5. bellisssima poesia io adoro Grazia Deledda

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  6. Mala tempora currunt, anch'io penso sia tempo di rabbia e ribellione.

    shera

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  7. in questa bella poesia ho rivisto tutti quei (pochi) paesaggi sardi che vidi di persona...molto, molto evocativa !

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