sabato 5 aprile 2014

"Si fa un tour tra le macerie"




 .. così dice una signora intervistata ne 'L'Aquila: tra le ferite del terremoto ancora aperte'
(grazie Giulio Finotti e Il Mattino di Napoli)

la foto è presa da Internazionale

14 commenti:

  1. Ti aspetto. Quando vuoi, L'Aquila ed io ti aspettiamo. Non un tour, ma un tuffo nel cuore. Grazie.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ma grazie a te e a tutti gli aquilani/e che in questi anni hanno saputo resistere ad un umano e comprensibile abbattimento.. un abbraccio!

      Elimina
  2. 5 anni per vedere il centro storico in queste condizioni. Penso siano queste le immagini della nostra deriva, il nostro fallimento di civiltà europea, tutto il resto rimangono parole senza senso sul pro o contro quella legge o persona o partito o movimento di questo paese. [GL]

    RispondiElimina
  3. aiutati che dio ti aiuta e questi aquilani sono stati poco aiutati dai loro rappresentanti più pronti a piangersi che a fare qualcosa per la rinascita della città. Se avessero lasciato fare solo a Cialente, oggi sarebbero ancora nelle tende da campo.

    RispondiElimina
  4. lo Stato è assente,...fa schifo, promette e non mantiene
    ma in Emilia, si sino ripresi da soli....

    RispondiElimina
  5. Le risate del palazzinaro alla notizia del terremoto sono state una chiara premessa di quanto allo Stato stia a cuore il benessere e la ripresa dei propri cittadini, specialmente di quelli colpiti da tragedie!

    RispondiElimina
  6. Più di portare con le carriole le numerose tonnellate di macerie non potevano fare. Ristrutturare un centro storico ci vogliono competenze adeguate sennò si corre il rischio di fare ancora più danni. La conformità del territorio dell'Aquila è un po' tanto diversa da quella emiliana. Da soli non si fa niente anche perché noi cittadini paghiamo le tasse anche per questo motivo. [GL]

    RispondiElimina
  7. "L'aquila sarà ricostruita entro un anno". CIT.

    RispondiElimina
  8. il fatto vero è che questo stato è finito. Regna solo la burocrazia. Iter: chiedo l'autorizzazione per abbattere un pino inclinato più di 30° sopra una strada ad alto scorrimento, perchè per me è pericoloso. Riempire adempimenti per una pagina con varie richieste autorizzazioni ai beni ambientali, quelli archeo, e cosa migliore, perizia giurata con timbro di tecnico autorizzato al costo di 700 euri completa di bolli che dichiara quello che io affermo e che la firmi. (E' chiaro che lui dichiara quello che io affermo, visto che lo pago). Completato l'iter, poi la commissione può rigettare la richiesta dopo sopralluogo di tecnico comunale. Ma allora perchè buttare tutti questi soldi, fatelo subito questo sopralluogo, richiedete tutti i pareri e poi se mi date il permesso vi regalo i mille e passa euri che dovrei spendere per non risolvere il problema. Ma questa seconda ipotesi potrebbe sembrare una richiesta di pizzo, una cosa poco etica in una democrazia avanzata come la nostra, in quanto la ditta per effettuare il taglio prende 4000 euri e 1000 sono esattamente il 25% poi metteci la iva è conveniente fare un'assicurazione sulla caduta dell'albero e quando poi dovesse cadere sperare che non ci scappi er morto.
    Nel 1945 l'itaja era rasa al suolo, mio nonno si ricostrui la casa togliendosi il pane di bocca, senza chiedere permessi a nessuno ne' costosi timbri. I soldi per i danni di guerra arrivarono 15 anni dopo, ricordo ancora la festa che fecero, io ero bambino, però capivo che c'era stato un rimborso per danni di guerra

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Fra, e mo' mi chiedi troppo... e certo che questo è il paese della burocrazia!!che poi fa altro che alimentare se stessa.. (ricordo alcuni servizi di Iacona che paragonavano gli iter burocratici italiani e tedeschi, un pianto..).
      Però non farei il paragone con l'ìtalia del dopoguerra, quasi 70 anni fa! non sono passati degli anni ma delle ere geologiche.. se pensiamo alle condizioni economiche, sociali, culturali e ovviamente politiche di allora e di adesso..
      Tocca cercare di resistere adesso, continuando a denunciare e anche un po' a sperare...

      Elimina
  9. Primo, Enio, Luigi
    Happy Red Don
    grazie dei commenti.. condivido delusioni e incazzature..
    sentivo che qualcosa comunque si sta muovendo,
    anche se ancora non ben quantificato
    e ancora c'è qualcuno che voterebbe B!?!!...
    qualcuno che vorrebbe magari un'altra Protezione Civile alla Bertolaso
    con gli "imprenditori" che ridevano la notte del terremoto...
    forse (forse) almeno questi non torneranno più!

    forse ad aprile di quest'altr'anno dovremmo davvero accettare l'invito di Elenamaria
    e fare noi un bel reportage per i blog, facebook, twitter ecc...

    RispondiElimina
  10. di reportage ne hanno fatti già diversi, L'aquila temo non tornerà mai ad essere una città viva come lo era prima ... quella che io ricordo ancora con rimpianto :-(

    RispondiElimina
    Risposte
    1. e te credo , saranno pur passati 70 anni dall'ultima guerra, ma de sordi ce ne stanno meno di allora, ma che lo dicessero apertamente ed abolissero tutti i timbri e che la gente di buona volontà sia lasciata libera di agire

      Elimina