giovedì 8 gennaio 2015

Al bar con rabbia


@Zeropregi (su Il Manifesto dell'8/1/2015)
A poco più di 24 ore dalla strage com­piuta da 3 uomini, pre­sunti appar­te­nenti a qual­che cel­lula jiha­di­sta, pos­siamo tran­quil­la­mente trarre un primo bilan­cio di come i nostri media, tele­vi­sivi e non, stanno trat­tando que­sto fatto, scon­vol­gente per molti, avve­nuto con­tro la reda­zione di un gior­nale sati­rico francese.
La por­tata di que­sto evento è enorme. Biso­gne­rebbe avere nervi saldi e saper sce­gliere gli argo­menti giu­sti e le parole giu­ste per affron­tarlo ma que­sto non sem­bra sia una pre­oc­cu­pa­zione. Anzi. Da ieri sera Mat­teo Sal­vini è pro­ta­go­ni­sta asso­luto di talk show e tg. E’ per caso un esperto di ter­ro­ri­smo inter­na­zio­nale? Di jiha­di­smo? Può rac­con­tarci del con­flitto siriano, ser­ba­toio di com­bat­tenti dall’Europa e per l’Europa? No. Sal­vini è stru­men­tale al fare audience e allo spo­stare qual­siasi discorso alle beghe di casa nostra e a lan­ciarlo nella pros­sima cam­pa­gna elet­to­rale al grido di “basta clan­de­stini, basta Islam, basta moschee”. E che ci importa se i 3 ricer­cati siano cit­ta­dini fran­cesi. Biso­gna chiu­dere le fron­tiere subito. Lo ha detto anche Roberto Maroni, chiu­dere Schen­gen così a Men­tone non pas­sano ter­ro­ri­sti fran­cesi. L’altro asso­luto pro­ta­go­ni­sta è un uomo, un gior­na­li­sta, sot­to­po­sto a prov­ve­di­mento disci­pli­nare dall’Ordine dei gior­na­li­sti, per i suoi con­te­nuti isla­mo­fobi, tutto a un tratto diven­tato per Media­set un esperto di Islam e quindi per­sona a cui chie­dere un com­mento e una ana­lisi sui fatti di Parigi. E’ Magdi Allam, difen­sore oggi dell’Hebdo, nono­stante un paio d’anni fa chie­desse un inter­vento del Vati­cano per­ché pub­bli­cava vignette bla­sfeme. Complimenti.
Ma accanto al gior­na­li­smo tele­vi­sivo c’è quello car­ta­ceo: Libero tito­lava oggi “Que­sto è l’Islam”, stesse parole e con­te­nuto twit­tato ieri dal diret­tore di un inserto del Sole 24 Ore, Chri­stian Rocca, già noto per delle posi­zioni piut­to­sto dure con­tro l’Islam, di cui dimo­stra di non saperne molto. Del resto già par­lare di “ter­ro­ri­smo isla­mico” è sba­gliato, visto che l’Islam non è una cosa sola, che le for­ma­zioni jiha­di­ste sono diverse e spesso in guerra tra loro. Ci sono divi­sioni sto­ri­che come quella tra sun­niti e sciiti, che spesso e volen­tieri sfo­ciano in con­flitti interni. Ma del resto par­lare di “ter­ro­ri­smo isla­mico” sem­pli­fica e aiuta a far inor­ri­dire noi bian­chi occi­den­tali. Erne­sto Galli della Log­gia sul Cor­sera afferma che l’Islam è incom­pa­ti­bile con il nostro insieme di “regole”. Ovvia­mente per l’Ernesto del Cor­sera si fa rife­ri­mento alle libertà indi­vi­duali e soprat­tutto a quello delle donne nono­stante donna non sia e nono­stante ci siano mol­tis­sime donne che nella nostra bianca e cri­stiana Europa tanto libere non si sentono.
Attentato Charlie Hebdo: la condanna delle donne
Infine chiu­diamo col fiume di reto­rica e ipo­cri­sia bipar­ti­san della nostra poli­tica. A sini­stra, gli ono­re­voli del PD, usano toni tipo “non ci fer­me­ranno” (Ma chi? A chi? Cosa non fer­me­ranno?) oppure come fa Pina Picierno “L’Europa si fonda sui valori di libertà e demo­cra­zia. L’attacco ter­ro­ri­stico a Parigi riguarda l’Europa e ciò che rap­pre­senta”. Sicura Pina? Vogliamo aspet­tare prima di capire se i 3 sono una cel­lula jiha­di­sta, quale e magari a chi fa rife­ri­mento? Già hai capito tutto, Pì? Da destra la palma d’oro spetta al par­tito di Gior­gia Meloni che scrive “siamo in guerra” oppure con­tro “il rela­ti­vi­smo”. Ci sarebbe da ridere se non fosse tutto così drammatico.
Gasparri: "Niente soldi per gli ostaggi usiamoli per le armi contro i terroristi"
Da destra a sini­stra sono una­nimi nel par­lare di “attacco alla libertà di espres­sione”, si afferma che Parigi è “l’11 set­tem­bre euro­peo” (anche se la stessa cosa fu detta dopo l’attento alla metro di Madrid ma evi­den­te­mente è sca­duto il copy­right) ma soprat­tutto che “la satira non si tocca”. Non fate­gli notare che la satira dalle nostre tv è scom­parsa già da anni, che un Guz­zanti è costato inter­ro­ga­zioni par­la­men­tari e cen­sure, quando non erano que­rele. Pre­messo che non ho mai capito cosa signi­fi­chi libertà di espres­sione visto che secondo me anche i tagli all’editoria sono un taglio alla libertà di espres­sione, trovo sin­go­lare che non ci sia qual­cuno che chieda a uno di que­sti feno­meni della poli­tica nostrana una sem­plice domanda: ma siamo in guerra chi? con­tro chi?
Nel frat­tempo in Siria si con­ti­nua a com­bat­tere con­tro l’Isis e sono pro­prio le for­ma­zioni come YPG/YPJ a forte com­po­nente musul­mana, brac­cio mili­tare del PKK for­ma­zione poli­tica giu­di­cata ter­ro­ri­stica dalla stessa UE, con un avallo (più for­male che reale) degli Usa. Isis con­ti­nua a estrarre petro­lio e a ven­derlo al mer­cato nero, men­tre qual­che cen­ti­naio di com­bat­tenti pro­ve­nienti dalla nostra stessa Europa rag­giunge con faci­lità la Siria pas­sando per le fron­tiere degli amici ma sulla carta nemici della Tur­chia. Nel frat­tempo con­ti­nua la poli­tica di inge­renza da gran­deur fal­lito di Hol­lande in Africa (Mali e Rep Cen­tra­fi­cana), Libia, Siria e Iraq. Ma di tutto que­sto non si parla, non si con­te­stua­lizza, non si ragiona. Una cosa è certa per Isis siamo stati una splen­dida scuola di vita ma soprat­tutto mili­tare. Usano le nostre stesse armi: media e pro­pa­ganda. Lo spie­gava benis­simo Pre­ciado in que­sto arti­colo su Internazionale.
Nel frat­tempo ieri notte ci sono stati sem­pre in Fran­cia attac­chi alle moschee. Nelle set­ti­mane pre­ce­denti anche nelle peri­fe­rie sve­desi ci sono stati epi­sodi simili. In Ger­ma­nia e non solo avan­zano movi­menti poli­tici appa­ren­te­mente non ideo­lo­gici in chiave anti-islamica ma che caso strano vedono con­vo­gliare parec­chi per­so­naggi legati alla destra radi­cale, per uno scon­tro tra inci­viltà che in tanti, da una parte e dall’altra alimentano.
A noi, stretti tra due fasci­smi, quello iden­ti­ta­rio euro­peo e quello isla­mico, non ci resta altro che un si salvi chi può.

7 commenti:

  1. sono gli effetti della globalizzazione e delle società multi razziali che si vengono così a creare.
    Come mai che NOI, così avanzati culturalmente, non siamo riusciti ad esportare le 40 ore, le ferie, la tredicesima, la liquidazione e l'articolo 18 alla Cina ?
    Sarà mica tutta una bufala organizzata dai vari caporioni (quelli che contano veramente) per riportare le condizioni dei nostri lavoratori al medio evo del pugnetto di riso giornaliero come quello di miliardi di cinesi, per consentire ad un 10% di esseri umani di poter continuare a viaggiare in ferrari ??
    Chi è che finanzia e paga questi mentecatti per deviare il pensiero immaginifico del nostro generoso bobbolo?

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    1. se non stiamo attenti, le 40 ore, la tredicesima ecc. la levano qui, altro che esportarla, con l'articolo 18 hanno già provveduto..

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  2. vedo sui social che "siamo tutti Charlie"...nel frattempo in Nigeria muoiono 2.000 civili massacrati dai terroristi...come mai nessuno che dice "siamo tutti nigeriani" ????
    non gliene frega niente a nessuno, ecco qual'è il problema...

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    1. sì terribile.. ma oggi su twitter l'hashtag di quei vigliacchi
      (non dimentichiamo le bambine con l'esplosivo..) è ai primi posti
      diciamo che la capacità di mobilitazione dell'occidente è maggiore
      di quella di paesi del Centro africa.. Qui ci sarebbe da essere in piazza
      un giorno sì e l'altro pure..

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  3. Il bello è che ci tocca pure difendere il diritto alla parola di gente come quella delle foto sopra.... Signora Giovanotta, bello il suo nuovo sfondo :)

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    1. già.. finché la loro libertà, come sul dirsi, non intralcia pesantemente la nostra
      Grazie Pyperita

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    2. Giova, il nuovo sfondo perché è uguale al mio!

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