(Wanda Marra su Il Fatto Q. del 5/72013)
Che stiano ostacolando Matteo Renzi in tutti i modi è un fatto. E se alla fine lui non si candiderà al congresso, il rischio che molti non si riconoscano più nel Partito Democratico è un fatto altrettanto concreto”. Matteo Richetti, renziano della prima ora, la vede così. E allora, la parola “scissione” lanciata nel dibattito organizzato ieri dai bersaniani da Dario Franceschini (che arriva per ultimo) prende forma e sostanza. “In questi mesi siamo passati a riconoscerci non più come exMargherita ed ex Ds. Ma addirittura come comunisti e democristiani. Attenzione: è pericoloso”. Poi “il monito”. O forse la minaccia. Un modo per dire a Bersani che così non va. “Non possiamo metterci in un clima di lacerazioni. Dobbiamo difendere il mescolamento che è l’antidoto a quel rischio che c’è, se non vogliamo essere ipocriti”. Lui sarebbe tra i primi indiziati a veleggiare verso il centro con l’ex Rottamatore. (segue)
Uniti per governare sarebbe una maledizione senza possibilità di sortilegio.
RispondiEliminasherazademutolagiocoforza
ma che scissione e scissione il pd è coeso, inciuciatore,
RispondiEliminanon voterebbe mai per un doppio turno alla francese per responsabilizzare chi vince e chi perde
e senza il doppio turno, non conviene la scissione, meglio tutti alla greppia
appassionatamente
@ Shera
RispondiEliminaassolutamente!
@ Fra
Greppia: mai fare di tutta l'erba un fascio.. se CiW voleva la greppia se ne sarebbe stato bonino bonino..
Ma quale scissione! Piacerebbe ai quei falsi amici del Fatto; ma non ci scinderemo e se vince Civati, viva Civati! ( io voterò Renzi....)
RispondiEliminaniente scissione, tranquilla....
RispondiEliminamagari ci sarà una coalizione antirenziana, ma lui vincerà lo stesso, con buona pace di tutti quelli che erano abituati sempre e solo a perdere...