domenica 6 settembre 2015

Nella città martire dei curdi l'addio al bambino morto per vivere


di Adriano Sofri  (La Repubblica del 5/9/2015)
Erbil.  A Kobane i volontari hanno appena finito di scavare le fosse, restano appoggiati alle pale sui mucchi di terra sassosa, fra poco bisognerà ricolmarle. C'è una folla, non numerosa, soprattutto di uomini. Le donne non partecipano alla sepoltura nei funerali musulmani tradizionali, qui ce ne sono alcune, giovani per lo più, anche alcune bambine in lacrime, benché non si debba. Le salme sono tolte dalle bare servite al trasporto, andranno nella terra avvolte nel lenzuolo bianco.  (segue)

8 commenti:

  1. Avevo già postato un commento, ma non mi compare! Comunque mi auguro che le lacrime versate difronte all'immagine del bambino sulla spiaggia non siano state il detersivo per acquietare le coscienze e per ignorare che quotidianamente il genocidio degli innocenti continua..................

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  2. Un morto fa scandalo, una strage o la guerra, solo una delle tante notizie.
    Se poi si tratta di un bimbo, lo sdegno è giustamente più forte.
    I sentimenti sono usati e manipolati con sapienza.
    Sono disgustata dalle dichiarazioni dei diversi capi di governo che con una mano decidono la guerra e per l'opinione pubblica scandalizzata, si ricordano di essere padri...

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  3. bisognerebbe intervenire a casa loro per evitare che situazioni del genere possano ricapitare a breve. Queste stragi sono una vergogna per il genere umano.

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  4. Leggiti il mio post di oggi dedicato ai bambini soldato. Un abbraccio e pensieri felici. Gemisto

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  5. Intanto ieri un altro barcone capovolto con oltre dieci bambini e neonati. Quando ci decideremo a fare qualcosa in casa loro forse la cosa si risolverà...

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  6. ma alle donne i musulmani non fanno fare proprio niente... neanche assistere alla sepoltura dei figli ?

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  7. ciao Flo, Berica, Enio, Gemisto, Luca, Ever!
    grazie per i vostri commenti, vengo a leggervi al più presto!
    un saluto!!

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