lunedì 21 maggio 2012

E poi che altro?

All'indomani  della strage di Brindisi, il terremoto in Emilia. Non so, forse dobbiamo scontare qualche peccato, eppure non penso che il destino dovrebbe infierire su ragazze di 16 anni o su anziani delle campagne che sicuramente hanno lavorato una vita (per tacer della guerra che hanno certamente passato) e anche su operai che fanno il turno di notte in capannoni che non si sa bene con cosa sono stati costruiti (o forse si sa?). Pare ci saranno nuove scosse, ma spero che la maggior parte almeno di questi anziani possa rientrare presto nelle proprie case, la macchina della solidarietà è già all'opera, per fortuna non c'è più Bertolaso & cricca a bloccare i movimenti della gente e a lucrare sulle disgrazie come è accaduto per L'Aquila, anche se non si capisce bene cosa comporterà la recentissima riforma della Protezione civile per la quale i terremotati rischiano di non vedere un euro di rimborso danni. Risparmiare su chi sta male onestamente non mi pare una gran politica.

9 commenti:

  1. I terremoti ci sono sempre stati, bisogna chiedersi perché un capannone costruito nel 2000 crolli come se fosse fatto di paglia. Ci sono precise responsabilità e il destino non c'entra niente.
    Riguardo all'attentato, sembra sia opera di un pazzo e purtroppo queste cose orribili capitano.

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  2. e poi,,,,, la fine del mondo il21.12.12

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  3. pentitevi dei vostri peccati finchè siete in tempo, almeno non sarete anche dannati e sprofondati nell'inferno

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  4. Crolla a dispetto della natura un'Italia depredata dai senza scrupoli. Serve il denaro facile non la tutela delle vite, dalla vita.
    L'Aquila sta ancora come sta e di certo molti soldi non sono arrivati per "problemi burocratici"!
    Sono molto scoraggiata, disillusa nei fatti.
    Sherazade

    http://sherazade2011.wordpress.com/

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  5. Parlano di spendere mai di investire, due cose molto diverse.

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  6. Che lo Stato ci aiuti o no, ci risolleveremo...

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  7. Il terremoto ha colpito una delle zone più ricche d'Italia. Sarebbe vergognoso se non potessero dare un tetto a 5 o 6 mila sfollati.
    La zona non era considerata ad alto rischio sismico e perciò i capannoni erano stati costruiti senza misure antisismiche, come accade nella maggior parte della pianura padana. Per quello che è accaduto a Brindisi i motivi ce li dirà l'assassino, quando sarà stato preso. Non è nemmeno pensabile che possa riuscire a farla franca. Sarebbe una vergogna per tutte le Forze dell'ordine.
    ciao : )

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